Descrizione
Dietro Adega Cartuxa c'è una grande famiglia, la famiglia Eugénio de Almeida. Torniamo al 1913, anno in cui nasce Vasco Maria, in una delle famiglie più influenti del XIX secolo. Nato a Lisbona, stabilì presto legami con Évora e Alentejo, dove la famiglia aveva un vasto patrimonio. Vasco Maria ha sempre considerato le persone come la variabile più preziosa attorno alla quale ha organizzato tutti i suoi sforzi. Tra questi spiccano il rilancio dell'attività vitivinicola e l'investimento nella piantumazione di una vasta area di uliveti a pochi chilometri da Évora, che ha dato come risultato i vini e gli oli d'oliva prodotti ancora oggi.
Secondo la tradizione il nome Pêra-Manca deriverebbe dal toponimo “pietra lame” ovvero “pietra oscillante” – una formazione granitica di blocchi arrotondati, sbilanciati su roccia compatta.
La storia associa questo nome ai frati del Convento di Espinheiro, a Évora, che possedevano, nei secoli XV e XVI, vigneti situati in un luogo con molte pietre di granito sciolte, che ondeggiavano.
I suoi vini sarebbero stati molto famosi all'epoca, al punto che Pedro Álvares Cabral ne portò alcune botti durante la spedizione alla scoperta del Brasile.
Questo sarebbe il vino, condiviso con gli indigeni, di cui parla Pero Vaz de Caminha in una delle sue lettere.
La storia racconta che la tradizione del vino Pêra-Manca risale al Medioevo. Si narra inoltre che intorno al 1365 la Madonna apparve ad un pastore in cima ad un cespuglio spinoso. Pochi anni dopo venne costruito un oratorio in suo onore e nel 1458, vista la crescente importanza del luogo come meta di pellegrinaggio, una chiesa. Seguì la successiva fondazione di un Convento che avrebbe ospitato l'Ordine di San Girolamo. E, nel XV e XVI secolo, i vigneti di Pêra-Manca erano di proprietà dei frati del Convento do Espinheiro, a Évora.
Nel 1517, i frati del Convento do Espinheiro furono costretti ad affittare questi vigneti – poiché molto costosi da gestire – ad Álvaro Azedo, scudiero del re e sua moglie, Filipa Rodrigues. Ne parla D. João II, in una lettera al Consiglio comunale di Évora.
Fu recuperato nel XIX secolo dalla prospera Casa Soares, di proprietà del consigliere José António d'Oliveira Soares, che lo trasformò in un vino sofisticato. Tuttavia, in seguito alla crisi della fillossera, Casa Soares smise di produrre Pêra-Manca. Fu l'erede dell'estinta Casa Soares, José António de Oliveira Soares, a proporre nel 1987 il nome alla Fondazione Eugénio de Almeida, che iniziò ad utilizzare come etichetta l'adattamento di un manifesto pubblicitario disegnato da Roque Gameiro nel 18° secolo e acquisisce notorietà e riconoscimento in tutto il mondo, essendo oggi considerato uno dei grandi marchi nazionali.