Quinta da Pedra Alvarinho 2018 75cl

33,00 

Agrumato e minerale, con note morbide di mela e ananas, ma molto elegante al naso. In bocca è un vino untuoso con l'acidità che gli conferisce freschezza e longevità.

10 disponibili

Descrizione

QUINTA DA PEDRA, una delle proprietà più storiche dell'Alto Minho, con radici nel XVII secolo, è oggi il più grande vigneto continuo della varietà Alvarinho in Portogallo.

Situata nel comune di Monção, nella parrocchia di Longos Vales, nel cuore della sottoregione di Monção e Melgaço, questa vasta proprietà con 43 ettari di vigneto dedicati al vitigno Alvarinho, beneficia di terreni granitici e di una generosa esposizione solare.

Una viticoltura attenta e precisa, garantita dal “savoir-faire” del team IDEALDRINKS, dà origine alle migliori uve di questo nobile vitigno, base dei vini monovarietali della proprietà: l’eccellente Quinta da Pedra e il sorprendente Longos Vales.

In un dialogo tra passato, presente e futuro, l'architettura della nuova cantina QUINTA DA PEDRA si ispira alle mura di Monção e costituisce così un personale omaggio di Carlos Dias al villaggio che dà loro il nome.
Classificate Monumento Nazionale dal 1910, le Mura conservate di Monção sono la testimonianza storica della fortezza costruita nel XVII secolo secondo il progetto dell'ingegnere militare francese Michel de L'Escole e diretta dal maestro João Alves do Rego.

Integrando e risistemando parte delle mura medievali, in particolare sul lungofiume, l'ampia cinta muraria seicentesca, con un perimetro di 2700 m, presenta pianta poligonale, nove bastioni geometrici, difesi da vigili corpi di guardia, e cinque porte, di cui tre attuali , con particolare attenzione a Salvaterra, che espone le armi nazionali.
La costruzione di queste mura costituì una pietra miliare di modernizzazione nella lunga storia della città di Monção, che ebbe un statuto da D. Afonso III il 12 marzo 1261 e che divenne famosa con la leggenda di Deu-la-deu Martins, moglie del podestà, che nel 1369, durante le guerre fernandine, riuscì a porre fine all'assedio dei castigliani lanciando loro gli ultimi rifornimenti della città. Un'impresa ricordata ancora oggi nello stemma cittadino, dove, in cima ad una torre merlata, una donna sta a mezzo busto mostrando in ciascuna mano un pane circondato da una bordura con il motto cittadino: «Dio lo diede, Dio ha dato”.

Informazioni aggiuntive

Peso 1,5 kg